Dopo le visite mediche e la firma sul contratto che lo ha legato al club rossoblù, Michel Aebischer si è allenato questa mattina con la squadra e ha parlato alla stampa durante la conferenza di presentazione. Il nuovo acquisto del Bologna arriva in prestito con obbligo di riscatto a fine stagione dallo Young Boys.
Insieme al neo rossoblù anche Claudio Fenucci.
E’ proprio il dirigente a prendere la parola e presentare il nuovo acquisto: “Michel è un giocatore già formato, con esperienza. Arriva per sopperire a un’esigenza che si è presentata. In un contesto di difficioltà che il calcio sta attraversando vogliamo sottolineare che noi stiamo continuando a investire per mantenere alto il livello della squadra e Aebischer è un importante tassello” spiega Fenucci.
Quando c’è stato il primo contatto con il Bologna? Come stai fisicamente?
“Il primo contatto con il Bologna è avvenuto due settimane fa e io ho ricambiato subito l’interesse. Fisicamente sono al 100%, ho avuto un infortunio alla testa e sono stato operato, ma ora posso tranquillamente allenarmi”.
Non era l’unico interessamento in Italia che avevi. Perché hai scelto Bologna?
“Si ci sono stati diversi interessamenti da parte anche di altre squadre ma quando c’è stato quello del Bologna non ho avuto dubbi. Sono qui sia per la storia del club, che per i giocatori e per l’allenatore”.
Ci dici qualcosa sulle tue origini?
“La mia lingua d’origine è il tedesco. Sono nato nella parte tedesca di Friburgo e li si parla tedesco e francese. Vengo da una piccola città e ho iniziato a giocare a calcio per seguire la passione di mio padre. Ho iniziato nell’Academy del Friburgo per poi passare allo Young Boys”.
Che cos’è per te la Serie A? Quali sono le tue principali caratteristiche? Che numero prenderai e perché?
“Serie A è uno dei maggiori campionati d’Europa, qui ci sono solo squadre forti, e questo per me che ho sempre giocato in Svizzera è il più grande step della mia carriera, fino ad ora. Per quanto riguarda le mie caratteristiche mi piace avere la palla tra i piedi e la migliore qualità che ho è la visione del gioco. Prenderò il numero 20, non c’è una vera ragione. Ho avuto il 20 anche allo Young Boys e mi ha portato bene”.
Hai già avuto modo di parlare con Mihajlovic? Che spogliatoio hai trovato?
“Si ho già parlato col mister. Mi ha fatto un’ottima impressione, mi ha detto di non avere paura e di mettere le mie qualità al servizio della squadra. Ho trovato un ambiente positivo e stamattina in allenamento ho visto che tutti hanno dato il 100%”.
Chi è il tuo idolo Svizzero?
“Il mio idolo in questo momento è Shaka. Lo ammiro, è un giocatore dal quale prendo spunto anche perché gioca nella mia nazionale”.
Che cosa ti ha convinto particolarmente di Bologna? Tanti giocatori parlano tedesco in squadra, come pensi che andrà il tuo inserimento?
“La cosa che mi ha spinto a venire qui è la storia del club e il mister. Si in squadra tanti giocatori parlano tedesco e posso parlare anche francese o inglese, quindi credo che non avrò problemi a inserirmi, sono tutti ragazzi molto aperti”.
Hai già visto la città? Come ti sembra? Quali sono le tue impressioni?
“Non ho ancora avuto molto tempo di vedere la città ma per quel poco che ho visto passando in macchina mi è sembrata una città piena di storia”.
Sei arrivato qui a Bologna dopo un altro svizzero, Dzemaili. Vi siete per caso parlati? Ci dici qualcosa di più sul tuo ruolo?
“Non ho parlato con Dzemaili, ma ci sono tanti giocatori svizzeri in Italia e ho parlato con loro. Sulla mia posizione, ho giocato spesso dietro la punta, non è la mia posizione preferita ma posso farlo. A centrocampo posso ricoprire tutte le posizioni”.
Quanto è cresciuto il calcio Svizzero?
“Il calcio in Svizzera sta crescendo tanto, non è ancora troppo competitivo a livello internazionale ma ci sono diverse squadre che si sono fatte valere anche in competizioni come la Champions League. Ci sono però tanti giocatori svizzeri che giocano il leghe più importanti. La nazionale è forte perché vengono lanciati tanti giovani e questo è un punto di forza”.
All’occorrenza puoi anche battere calci piazzati? Un giorno speri di giocare l’Europa anche col Bologna?
“Si posso farlo all’occorrenza, allo Young Boys lo facevo. Giocare la Champions è stata una grande esperienza e sono sicuro che il Bologna possa raggiungere palchi internazionali”.
Hai già avuto modo di vedere una partita del Bologna? Che cosa pensi del gioco della squadra?
“Si ho seguito le partita del Bologna quando ho saputo dell’interessamento della squadra. E’ una squadra che cerca di giocare un buon calcio anche grazie a giocatori di livello come Arnautovic. Il Bologna gioca sicuramente un ottimo calcio. Per quanto riguarda il mio inserimento, ho ancora un po’ di tempo per prepararmi al meglio ed essere pronto per dare tutto per la maglia già dalla prossima partita contro l’Empoli”.
Da bambino sei mai stato in Italia magari in vacanza? Che cosa ti ricordi?
“Quello che ricordo è che è un paese molto caldo dove si mangia bene, ma non ho avuto modo di venire qui in vacanza da bambino”.
Cosa preferisci per aiutare la squadra: fare assist o fare gol?
“Per me la cosa più importante è giocare con regolarità e aiutare la squadra a prescindere dal minutaggio. Se devo scegliere, essendo un centrocampista preferisco fare assist ma se c’è da segnare segno”.
Da Tuttomercatoweb